Cosa c'è nella collezione della Galleria Borghese?
La Collezione di Sculture Borghese è rinomata per la sua squisita gamma di sculture che vanno da antiche antichità romane a creazioni neoclassiche dinamiche e aggraziate. La Galleria Borghese ospita anche una collezione di dipinti di artisti famosi come Raffaello e Caravaggio, oltre a splendide opere di altri artisti italiani non famosi del barocco e del rinascimento.
I contributi di Gian Lorenzo Bernini alla collezione costituiscono una parte fondamentale del fascino della galleria. La sua rappresentazione dinamica di scene mitiche è un segno distintivo della scultura barocca. "Apollo e Dafne" è un'opera fondamentale che cattura la drammatica trasformazione di Dafne in un albero di alloro, congelato nel momento culminante della metamorfosi. Allo stesso modo, "Il ratto di Proserpina" di Bernini mostra la sua abilità nel portare il marmo alla vita, con le dita di Plutone che premono nella carne di Proserpina, evocando sia il movimento che l'emozione. Il "David", un'altra delle opere simbolo di Bernini, rappresenta l'eroe biblico nel pieno della tensione della battaglia.
Antonio Canova ha portato un'estetica diversa alla Galleria Borghese grazie alla sua eleganza neoclassica. La sua "Paolina Bonaparte come Venere vincitrice" è una scultura in marmo che combina la grazia classica con una rappresentazione serenamente fiduciosa della sorella di Napoleone reclinata come dea dell'amore. L'opera incarna l'armonia e l'emozione contenuta che caratterizzano il neoclassicismo.
Tra i tesori antichi spicca l'"Ermafrodito dormiente", un materasso scolpito dal Bernini in modo così realistico che sembra cedere sotto il peso della figura addormentata. Il gruppo "Enea, Anchise e Ascanio" raffigura un momento cruciale dell'Eneide di Virgilio, incarnando la virtuosa pietas di Enea nei confronti del padre. Questi sono solo alcuni dei capolavori che lasciano intravedere al pubblico il ricco arazzo della storia rappresentato dalle antichità della Galleria Borghese.
Storia della collezione della Galleria Borghese
La Galleria Borghese di Roma è rinomata per la sua preziosa collezione, le cui origini risalgono all'inizio del XVII secolo e che ha subito notevoli cambiamenti nel corso dei secoli, tra perdite e successivi restauri.
All'inizio del XVII secolo, il cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, intraprese l'ambiziosa impresa di raccogliere ed esporre una grande quantità di opere d'arte. La sua dedizione portò alla creazione della Collezione Borghese, con una notevole serie di sculture romane antiche e capolavori di artisti famosi. Le acquisizioni avvenivano spesso grazie alla posizione influente di Scipione nella Chiesa, comprese quelle della bottega del Cavalier d'Arpino.
Nel XIX secolo, una parte significativa della collezione fu acquistata dalla sorella di Napoleone Bonaparte, sposata con il principe Camillo Borghese. Ciò comportò il trasferimento di molti pezzi della collezione a Parigi, dove furono esposti al Museo del Louvre. Il trasferimento comprendeva sculture e altre opere d'arte di valore inestimabile, che arricchirono notevolmente la collezione francese.
Dopo la caduta di Napoleone, fu raggiunto un accordo per la restituzione delle opere al governo italiano, anche se non tutti i pezzi furono restituiti. Ciò spinse la famiglia Borghese a intraprendere un nuovo ciclo di acquisizioni, ampliando così nuovamente la collezione. Oggi la Galleria Borghese continua a celebrare il patrimonio artistico italiano, esponendo al pubblico un'ampia gamma di sculture e dipinti, consolidando di fatto lo status della galleria nel panorama culturale.
Collaborazioni con altri musei
La Galleria Borghese si è da tempo distinta non solo per la sua squisita collezione, ma anche per le sue collaborazioni strategiche e gli scambi con stimate istituzioni di tutto il mondo, che hanno accresciuto l'impatto della galleria sulla conservazione dell'arte e del patrimonio culturale.
Il rapporto tra la Galleria Borghese e il Museo del Louvre è stato fondamentale nel mondo dell'arte. Questa partnership non solo ha facilitato importanti scambi di opere d'arte e competenze, ma ha anche arricchito l'arazzo culturale di entrambe le nazioni. Nel 2016 hanno celebrato una collaborazione storica che ha permesso agli amanti dell'arte di ammirare i capolavori di due paesi.
La Galleria Borghese si impegna regolarmente nell'acquisizione di nuovi pezzi e nel prestito delle sue opere a varie istituzioni. Questa reciprocità è diventata un aspetto cruciale della sua etica operativa, valorizzando la sua collezione e permettendo a un pubblico più ampio di accedere ai capolavori italiani. Il museo ha acquisito opere di rilievo e ha prestato pezzi come il "Bacco malato" di Caravaggio a mostre internazionali.
In epoca contemporanea, la Galleria Borghese continua ad abbracciare collaborazioni moderne. Queste collaborazioni vanno oltre i prestiti fisici e si estendono alle iniziative digitali, come la partecipazione a banche dati condivise che rendono la collezione più accessibile. Iniziative come la digitalizzazione delle opere d'arte sottolineano l'impegno della Galleria a preservare il proprio patrimonio e ad abbracciare la collaborazione nell'era digitale.
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